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/Irish Alehound

  • Immagine del redattore: Sofia Maiardi
    Sofia Maiardi
  • 7 feb 2019
  • Tempo di lettura: 5 min

/Gruppo musicale, Imola


Cari affezionati lettori, ecco pubblicata per voi l'intervista con Simone Loreti, portavoce del gruppo musicale folk-punk "Irish Alehound".


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Ciao Simone! Dopo la vostra performance a Ca' Vaina a cui ho assistito, ho pensato di farti qualche domanda sugli Irish Alehound, band di cui sei membro fondatore.

Ciao! Certo procediamo.


Innanzitutto come avete iniziato a suonare insieme?

Il progetto Irish Alehound nasce ufficialmente nell'autunno 2015, anche se era già da un po' di tempo che suonavamo insieme. Direi che tutto ha origine dalle ceneri degli "T.S.U.G.P.", una band punk di qualche anno fa, dove suonavamo io, Giova (l'attuale basso degli I.A.) e Panzo (voce degli I.A.). E' stato un progetto che è piaciuto molto a tutti e tre e avevamo voglia di rimettere su un gruppo insieme. All'epoca frequentavamo, poiché esisteva ancora, "L'Altrocaffé" (ora "Vivanderia Note e Aromi") dove abbiamo conosciuto gli altri componenti della prima formazione. Effettivamente mi rendo conto che nella nostra sala prove di musicisti ne sono passati, ma da quell'autunno del 2015 la band si è consolidata. Salvo per il chitarrista che è stato cambiato di recente.


Come mai vi siete orientati su questo genere?

L'idea di suonare folk-punk nasce dall'idea di voler creare un progetto musicale differente da quelli che abbiamo avuto precedentemente. Tra l'altro è un genere che mette d'accordo tutti. Siamo in sette, non ascoltiamo tutti la stessa musica, ma questo genere accomoda tutti.


Vi sentite punk anche nella vita di tutti i giorni quando non suonate? E cosa intendete con la parola punk?

Questa domanda mi piace! Innanzitutto c'è chi è più attivo e chi meno al movimento punk. Comunque partendo dalla seconda domanda, con punk non si intende solo un genere musicale, ma è uno stile di vita alla cui base devono esserci l'anticapitalismo e l'antifascismo. Essendo in tanti le posizioni politiche sono differenti. Questo comporta che nella vita quotidiana c'è chi è più attivo degli altri. Comunque cerchiamo tutti, ognuno in base alle sue possibilità, di sostenere la scena underground. Nello specifico siamo più vicini al movimento skinhead, che ci tengo a specificare: al di là di quello che Hollywood e la cronaca dicono, quello skin è un movimento assolutamente slegato dal razzismo e l'estrema destra. Dico che siamo più vicini al movimento skin per il tipo di eventi a cui partecipiamo, anche al di fuori dei nostri concerti.


Influenze musicali?

Di tutto e di più. Siamo musicisti che ascoltano davvero di tutto. Poi ovviamente ognuno ha il suo genere prediletto. Personalmente ascolto soprattutto Oi! e Ska. C'è chi condivide la mia passione caraibica, chi preferisce il metal e c'è anche chi non ha un genere preferito e ascolta davvero di tutto. Ovviamente ogni musicista tende a suonare quello che ascolta e di conseguenza avere così tante influenze ci porta ad avere un sound a parer nostro abbastanza unico.


Cosa vi tiene uniti oltre alla musica?

Noi membri degli I.A. siamo prima amici e dopo musicisti: cinque di noi si frequentavano già prima del progetto. Le nostre prove si svolgono la domenica mattina, l'unico momento della settimana in cui nessuno è impegnato. Finite le prove rimaniamo insieme anche per il pranzo e spesso ci troviamo prossimi alla cena tutti insieme. Quello che ci tiene uniti è appunto l'essere amici: raccontarsi storie, giocare, sfogarsi e chiedere consigli quando si hanno problemi, chiacchierare del più e del meno, ecc. Ovviamente non ci limitiamo a vederci la domenica, ma ci incontriamo anche per una bevuta al bar o per andare a qualche concerto. Spesso è difficile trovarci tutti e sette, ma ci proviamo lo stesso.


So che suonate anche canzoni vostre, come avviene il processo di realizzazione di una canzone? Da cosa traete ispirazione?

Sì, abbiamo scritto delle canzoni. Il nostro obiettivo sarebbe quello di arrivare a proporre concerti con brani solamente nostri, o al massimo con quei mash-up tipici nostri, come "Romagna mia" sulle note di "Ring of fire".

Per quanto riguarda il processo di realizzazione ti posso assicurare che trovarsi in sette a comporre non è assolutamente facile. Spesso siamo stanchi e finiamo per giocare a freccette piuttosto che comporre.

Però un metodo che funziona lo abbiamo trovato. Io e Rossi (fisarmonica I.A.) scriviamo i testi (non è una regola ma finora li abbiamo scritti noi). Poi iniziamo a lavorare alle melodie mentre Panzo mette mano ai testi in modo che siano in accordo con la musica. Successivamente, quando ci siamo tutti, iniziamo a suonare. A questo punto lo scheletro della canzone è fatto e ognuno cerca di arricchire la canzone con qualcosa di proprio. Dopo vari tentativi arriviamo al pezzo fatto e consolidato.

In secondo luogo, per quanto riguarda la fonte di ispirazione, ritengo che la musica sia per lo più politica, se una canzone ha un testo porta un messaggio e quindi spesso è politica. Chi afferma il contrario probabilmente non ha ben chiaro cosa sia la politica. Noi suoniamo il punk, un genere musicale che accompagna un movimento orientato verso un preciso bacino politico. Tendenzialmente la musica punk tratta di argomenti viscerali di grande impatto emozionale. Ogni testo ha il suo messaggio e il suo carico emotivo. Noi cerchiamo di trovare una musica aderente a tutto ciò.


Dunque le vostre canzoni portano un messaggio, ne vuoi parlare?

Volentieri. In questo periodo stiamo terminando il nostro primo album, speriamo che presto sia pronto fisicamente. Anche se lavorando in stile "D.I.Y." i tempi si allungano. Comunque non stiamo creando un album con canzoni fini a se stesse. Nonostante sia il primo abbiamo deciso di partire con un concept album.

La storia si ispira a "Così parlò Zarathustra" di Nietzsche.

Raccontiamo le vicende di un viandante che, dopo essere nato e cresciuto nella città utopica, decide di viaggiare sino alla città distopica. Quest'ultima presenta i problemi dell'attuale società occidentale. Così ogni canzone affronta una tematica ben precisa, che ai fini del racconto è narrata dai passanti che il viandante incontra per la città.

E' un progetto serio, ma comunque non vuole negare la felicità.

Ogni persona nella sua vita cerca la felicità per cui ci piace sì trattare argomenti seri, ma poi anche portare il sorriso sulle labbra delle persone. Il ritornello de "Il Viandante", una delle nostre canzoni, parla proprio di questo. Per questo motivo ai nostri concerti suoniamo canzoni impegnate ma non neghiamo canzoni demenziali o qualche battuta di spirito tra un brano e l'altro.



Qualche link per sentire alcuni dei brani scritti dagli I.A.:


"Il Viandante" https://youtu.be/dsKnxe748so

"Propaganda" https://youtu.be/KTQUsVKJFyQ

"Branca Day" https://youtu.be/NWNz6fZvquc


Qui sotto trovate il testo de "Il Viandante":


Nato in una cittá senza regole,

senza persone che decidano per gli altri.

Cresciuto in un mondo senza rabbia,

senza quella forza che sottoprime gli altri.

Nato e cresciuto nella terra perfetta,

senza codici e tagli alla testa.

Nato e cresciuto in un mondo reale,

ma che nessuno vuole render legale.


Sono il viandante che viaggia per il mondo

cercando un posto che ha toccato il fondo.

Quando lo trovo, non ti preoccupare,

non me ne frego, lo voglio aiutare.

Sono un poeta, musicista e profeta,

tu segui la mia danza e giungerai alla meta.

Continua a ballare e con gli altri scherzare,

che la felicitá è da dove cominciare.


Giunto in una cittá con regole,

con le catene che ci stringono i polsi.

Alloggiato nel mondo dell'ingiustizia,

con persone armate pronte a spararti.

Giunto e alloggiato nella terra sbagliata,

con violenza e ingiustizia la tua testa é tagliata.

Giunto e alloggiato in una terra senza onore,

dove chi ci vive è imprigionato nel terrore.

Giunto e alloggiato, ma non incatenato.

Non mi arrenderó senza qualcuno aver salvato.

Giunto e alloggiato per intervenire,

nessun uomo dovrá più morire.


Sono il viandante che viaggia per il mondo

cercando un posto che ha toccato il fondo.

Quando lo trovo, non ti preoccupare,

non me ne frego, lo voglio aiutare.

Sono un poeta, musicista e profeta,

tu segui la mia danza e giungerai alla meta.

Continua a ballare e con gli altro scherzare,

che la felicitá è da dove cominciare.

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