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/Alessandra Liparesi

  • Immagine del redattore: Sofia Maiardi
    Sofia Maiardi
  • 2 ott 2018
  • Tempo di lettura: 4 min

/Imola, 35 yo, educator



Ciao Alessandra! Parlami un po' di te, chi sei?

Sono Alessandra, ho 35 anni e vivo a Imola. Nella vita sono educatrice, lavoro a scuola con ragazzi disabili (prevalentemente autismo) da 15 anni.

Ultimamente mi sto dedicando anche alla naturopatia e ai fiori, ma per ora è più una terapia personale che un lavoro.

Nel frattempo canto...da quando ho più o meno 15 anni. Dalle prime esperienze nei gruppetti rock locali fino a raffinare sempre di più sia la scelta musicale che il carattere vocale.

Nell’ultimo anno ho voluto approfondire lo studio sulla voce utilizzando la loop station, per questo, da sola, sto componendo alcuni brani solo voce e loop.







Hai studiato canto o sei autodidatta?

Ho studiato canto da ragazzina con Paola Lorenzi e Luisa Cottifogli, insegnanti di Imola. Per un breve periodo ho studiato pianoforte con Carmen Falconi, poi organetto diatonico a Forlimpopoli con Pepe Medri. Ora sto sperimentando da autodidatta l’ukulele e la loop station. Sottolineo “sperimentando”!


Ad un primo ascolto sembra che ci sia qualcosa di mistico... E' ipnotizzante, davvero bello. Da che cosa hai tratto ispirazione?

Allora, non mi sento di essermi ispirata a qualcuno o qualcosa, ascolto da sempre Tori Amos, Bjork, Depeche Mode, ma anche Portishead, Anthony and the Johnsons... Musica di respiro e molto intensa emotivamente. Per cui forse qualcosa ricorda.


E ti è "uscito" di getto o ci hai pensato molto, insomma in quanto l'hai partorito?

Questo pezzo è “uscito” abbastanza di getto, partendo dal primo vocalizzo, poi il secondo, poi via via gli altri, poi un ritmo...poi una melodia di voce che all’inizio è ovviamente un “nananaaaa” poi un inglese assolutamente inventato...poi finalmente con un senso,almeno per me!

Di solito escono di getto per motivi davvero umorali. Tendenzialmente metto le mani sulla loop quando non sto bene, quindi quello che poi si libera (che alle volte stupisce anche me per la naturalezza con cui succede) evoca atmosfere piuttosto..boh,come dire..non proprio leggerine e allegrotte... Però poi quanto sto bene dopo!


Come hai fatto ad assemblare tutti i suoni vocali presenti in questo tuo lavoro? Utilizzi programmi particolari?

Uso solo la loop per assemblare i suoni, praticamente posso registrare la mia voce tutte le volte che voglio, utilizzando due canali, uno per la parte diciamo della strofa e uno per la parte del ritornello. Per il resto non uso altri programmi , sono una frana del computer, anche se mi piacerebbe inserire qualche suono più elettronico...vediamo


Hai scritto altri pezzi? Se si, sulla stessa linea di questo?

Sì, ho scritto altri 3 pezzi, di cui uno in italiano, vicini a quello che hai ascoltato tu e anche questi emotivamente forti. Alla fine per me cantare, scrivere, improvvisare, sentire la libertà nella voce, regalarmi questo momento di contatto benevolo con il mio intimo essere, trasformare il dolore o il semplice “travaglio” momentaneo in amore, cura e divertimento...ecco questo è davvero un rituale a cui non posso più rinunciare.


Che generi ascolti normalmente e quali autori e musicisti segui di più?

Come dicevo prima la mia adolescenza è stata segnata dalla presenza costante di Tori Amos e Alanis Morissette. Ma anche Bjork o PJHarvey, per non parlare delle sudate con gli Skunk Anansie e tutto il grunge anni ‘90. Poi c’è il cantautorato italiano che adoro, da De Andrè, Fossati, Battisti, Tenco, Endrigo, Dalla...con i quali non mi stanco mai di commuovermi. Ascolto spesso la voce di Nina Simone per non smettere di stupirmi del suo timbro. Ultimamente ascolto volentieri cantanti come Hindi Zahra, o Laura Marling, Madeleine Peyroux, o Zaz ( cantante francese stupenda), e il gruppo dei My brightest diamond. Invece tra gli italiani preferisco Cristina Donà su tutti, soprattutto per i testi, la trovo leggera e ficcante al tempo stesso.


Cosa ti ha portata a scrivere questo testo (se si può sapere) e cosa vuoi comunicare al prossimo?

Come dicevo, mi porta a scrivere liberarmi da uno stato in cui sono e ricordarmelo poi in maniera positiva, utile, benefica. Non c’è un messaggio specifico per il prossimo, però è vero che alla fine di ogni testo c’è una sorta di chiusura del cerchio, come se la canzone fosse un percorso che ti porta poi ad una riflessione finale, o di speranza, o di consapevolezza, o di apertura. E poi nulla..sono un’inguaribile romantica e l’amore è il filo rosso.


Che aspirazioni hai? La tua avventura musicale è solo un passatempo o hai progetti di tipo professionale?

Non ho l’ambizione che la musica diventi il mio lavoro, ma vorrei sicuramente che si azzardasse di più ad avere miglior spazio nella mia vita.




/Lyrics:


ALCHEMY

i feel you are inside my walls

it’s a background noise

it’s not out there it’s in my room

i feel in my bones

you are on my shoulders

you are on my knees

you know, you know who am i

you are the smallest cell

i can’t see but i feel your weight

under blinded eyes

touch your taste i touch your skin

and i belong to me


RIT i want to concede when i find

find my precious taste

i want to concede when i reach

reach an alchemy

i’ll thank when i’ll shake from my brain

all the distrust that i have

i want to rely in my soul and her tears of joy


i hear my voice sing better words

it’s not a background noise

i feel my ears with better sounds

the sound of respect

i am on my knees

with all my tenderest look

i know, i know who am i

and now i can forgive (me)


RIT




AUGUST WAIL (lamento d’agosto)


now, come into my moan

do it yours and feel all my pain

you are slaves of my forced wails

you have to break free with all your able ways


charmer men

rare men

insecure and dark men

turned from behind

illusionists and hypnotists

unresolved men

what a long rush collection


and now, glory to all of you

for every single briuse, for every single hurt, for every single tear

my blood is forced to clean up

and flowing to better ways of love


i’ll not allow anyone to stifle my desire to exist and my freedom to be




BIG BLUE MOON


in my world, in my bit world

i pray to this moon

in this dark, under this sky

i pray with my poor words to my moon

i want you, i want my skin

i wanna make right thoughts


RIT

i believe you’ve never come

you’ve heard my poetry

you’ve never seen my big brown eyes

and you’ve listened my requests

i confess my sins to you

and addicted to…you




DISTANZE


ora che sono qui

davanti a te

io non lo so

cosa dire e nemmeno volere

c’è una distanza

che parla solo coi sensi

ora lo so

come affrontarti e guardare negli occhi tuoi


….lontano…. lontano


rimani fermo

non hai nulla negli occhi eppure sono qui

guardi ma non vedi

un immenso parla tra di noi

solo nelle mani

passa il senso di questo perché

è sotto le mani

che trovi il controllo, il contatto e ti accendi con me


….vicino….vicino


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